Bruno Munari
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Questo personal computer gli manda ogni tanto dei testi e lui, Giovanni, gli fa da plotter e glieli scrive su bellissimi fogli di carta a mano (che strano contrasto). Non può fare a meno di scrivere ciò che il suo GRL gli detta, egli (Giovanni) lo ha dentro di se fin dall`infanzia ma solo da qualche anno ha cominciato ad usarlo in questo modo. Ecco che a un certo punto il GRL manda un segnale, Giovanni prende un bel foglio, le penne colorate (quelle usate normalmente dai plotter) e costruisce i suoi messaggi sotto dettatura. Che cosa c’è in questi messaggi? Sono messaggi che non si decifrano con i normali codici di lettura, e dato che sono messaggi visivi e non letterari, occorre osservarli a lungo senza fretta di capire e poi, all’improvviso, un giorno tutto diventa chiaro.
Giancarlo Vigorelli
MESSAGGI MISTERIOSI RESI DECIFRABILI DALLA PERFEZIONE GEOMETRICA
Voglio soltanto aggiungere una testimonianza d`ordine quasi più umano che artistico, pur avvertendo subito che è primamente nella sua opera pittorica e grafica che io vedo, leggo, riscontro quelle stesse qualità umane, che mi hanno predisposto al passaggio dalla simpatia per l`uomo all`interessamento ed al consenso per l`artista. Nell`apparente sommovimento di forme, di linee, di grafie, si oppone, nella tramatura del suo segno, e si impone, un antico Ordine pitagorico, che nei suoi risultati più felici non nasconde il diritto, e più ancora il dovere di farsi e di essere un salutare Ordine moderno.
Tommaso Trini
UN'URGENZA ESPRESSIVA AL LIMITE DEL NON DETTO
Come accade a molti pittori d`oggi, Giovanni La Rosa dipinge nonostante che la società si domandi se c`è ancora spazio utile per i produttori di pittura.Lui pure è parte della società, ma a differenza di questa risponde che sì, che si può ancora dipingere a fare arte.E` qualcosa di più: la divergenza, che non ha neppure bisogno di sbandierarsi come “dissidenza”. La Rosa ha affrontato la lezione più avanzata che le sue conoscenze gli proponevano: la pittura astratta; in particolare, il suo versante italiano, addirittura lombardo, per forme e colori e condizioni ambientali.La Rosa, in questa fase umanista, penetra la struttura del suo particolare linguaggio visivo.Taglio e formato sono quelli della tavola disegnata che non del quadro moderno, le pitture vi si moltiplicano come figure diverse di un medesimo discorso, non c`è più composizione perché tutte le composizioni sono possibili e simultanee.
Vincenzo Accame
LE VALENZE LOGICO-RAZIONALI
NEL LAVORO DI GIOVANNI LA ROSA
Così per razionale si intenderà ogni forma che trae dal numero i suoi fondamenti e i suoi principi, D`altro canto, l`ordine si contrappone al caos, e una serie di elementi “ordinati” si collocherà di per sé nell`orbita della razionalità.Il concetto di serie con il suo implicito riferimento all`ordine e al numero, ha un suo corrispettivo anche nella pittura, come sviluppo e derivazione, se vogliamo, di una linea astratto-geometrica-razionale che parte da Mondrian, se non da Kandinsky, e si dirama secondo varie direttive fino all`arte programmata e a certi aspetti del concettuale e del minimale.Anche il principio della variazione è legato, attraverso la musica, alla ratio numerica; si pensi alle antiche forme come quelle del ricercare, del canone, della fuga, ecc.
Vittorio Tavernari
GRAFICA DI GIOVANNI LA ROSA
Tali opere mi rammentarono subito alcuni quadri di miei amici che anni or sono tentarono con successo la stessa corrente del naturalismo astratto. Oltre a questa sensazione di ricordo mi meravigliò il fatto che La Rosa (con tutte le sollecitazioni che oggi hanno i giovani di sperimentazioni talvolta grossolane) si fosse fermato ad un tipo di pittura, che bene o male rientra nella tradizione.
Così dicasi dei collage dal titolo «tecnica mista», qui riaffiora il colore, la stesura, però, è più semplice, le campiture sono più ampie, la composizione è, se vogliamo più giusta, più precisa, più rigida.
Ora però bisogna dire che La Rosa partito da una forma naturalistica, astratto espressionista, ha saputo contenere il suo temperamento adoperando il cervello, equilibratore tra forma e contenuto.